Il Diario che André Gide comincia a scrivere nel 1887 e tiene fino alla morte nel 1951, pubblicandone larghe parti durante la sua esistenza, finisce con l’essere l’opera sua più narrativa. Il primo volume, che chiude nel 1925, è quello della giovinezza e della prima maturità, la faticosa conquista di un potere personale e di una celebrità molto controversa, per la sua omosessualità e per l’isolamento che ne segue. Il secondo è quello della vecchiaia, copre gli anni dal 1926 al 1950. È il volume del successo raggiunto, la conquista di un potere reale tale da sconfiggere il puritanesimo del tempo, consacrandosi così l’intellettuale più importante di Francia, fino al riconoscimento del Nobel nel 1947.
“Gide è un uomo che ha consacrato la sua vita ai problemi della lucidità. È ancora un uomo che comunica, che ha delle cose da dirci, che ascoltiamo, che ci parla e a cui possiamo rispondere. Qualunque siano i nostri pensieri e i punti di vista sulle opinioni che Gide aveva sulla vita, c’è il suo risultato di scrittore che è supremo e c’è il suo metodo di cui a noi non rimane che saper profittare”. Marguerite Yourcenar (da Le Centenaire)
André Gide (1869-1951). È stato uno degli scrittori più influenti del primo Novecento europeo, l’ultimo forse rappresentante di un’idea di scrittura tersa, armoniosa, cartesianamente razionale. Maestro di più generazioni, la sua influenza è si estesa dalla cultura al costume, sia per l’incessante ricerca di nuove forme letterarie sia per le sue coraggiose prese di posizione in materia morale e politica, rivolte soprattutto contro l’istituto borghese della famiglia e l’ipocrisia religiosa. Centrali nella sua produzione letteraria sono i temi del viaggio e della confessione, commisti di ambiguità, sincerità e narcisismo. Molti scrittori europei hanno subìto il suo influsso, la sua ascendenza, per poi, magari gidianamente liberarsene: da Sartre, a Malraux a Camus, a Barthes in patria; da Rilke, a Mann, a Flann O’Brien, ad Huxley, a James Baldwin, a Yukio Mishima e molti altri, nel mondo.
André Gide, Diario Vol. II | 1926-1950, a cura di Piero Gelli, trad. it. di Sergio Arecco, Bompiani 2016, pp. MCDXX-1533, ISBN: 9788845282645
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