Dimessa da un sanatorio sul Baltico nel 1935, una donna senza nome giunge a Varsavia, accompagnata dal fratello maggiore Franciszek, per lasciarsi alle spalle il passato e iniziare una nuova vita. Eppure, tra i colori, i suoni e il chiacchiericcio dei caffè, i ricordi riaffiorano sempre più pressanti, riportando la protagonista al 1914, a Buio, l’unico luogo dove vorrebbe tornare: l’amata tenuta dove ha trascorso l’infanzia, e che è stata lo scenario della misteriosa morte dell’attrice Jadwiga Rathe, musa-amante del padre. A poco a poco i dettagli si sommano, i piani temporali si mescolano e si intralciano in un crescendo di dubbi, sospetti, rivelazioni, convergendo in un’unica, scioccante verità. Con una scrittura elegante e sinuosa, Anna Ka?toch ha costruito un romanzo audace, torbido e ipnotico che richiama le atmosfere di Irène Némirovsky, Thomas Mann, Anaïs Nin. Una storia di iniziazione sessuale che è anche un vertiginoso viaggio nei recessi della memoria; un labirinto psicanalitico che seduce e confonde, fino a spingerci ad accettare l’impossibile.
Anna Kańtoch, classe 1976, si è laureata in lingua e letteratura araba presso l’Università di Cracovia. Membro del gruppo letterario Harda Horda, è considerata una delle voci più interessanti della letteratura polacca contemporanea e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Ha pubblicato numerosi romanzi e racconti. Buio ha vinto il prestigioso premio Żuławski.
Scritto da: Anna Kańtoch
Titolo: Buio
Titolo originale: Czarne
Tradotto da: Francesco Annicchiarico
Editore: Carbonio
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 192
ISBN: 9788832278118