Dipita è cresciuto in Rue de Berne, nel cuore del quartiere a luci rosse di Ginevra, accudito da una combriccola wolowoss, lucciole affettuose e pettegole che gli insegnano come stare al mondo e difendersi da spacciatori, «mariti di professione» e venditori di kebab. Ora che è rinchiuso nel carcere di Champ-Dollon, e ha tempo per riflettere sulla propria vita, il ragazzo decide di ricostruire le tappe del viaggio che ha condotto la sua famiglia da un piccolo villaggio del Camerun alla ricca metropoli elvetica: a partire dalle disavventure di sua madre Mbila, introdotta a sedici anni nel giro della prostituzione dopo essere sbarcata in Europa in compagnia di trafficanti e ballerine di bikutsi. Un destino, quello di Mbila, propiziato dal fratello Démoney, ex funzionario pubblico che ha investito tutto quello che aveva per far partire la sorella, da lui cresciuta come fosse una figlia, e salvare la famiglia dalla miseria. Ma, soprattutto, Dipita ci racconta la sua storia personale, quella di un giovane immigrato di seconda generazione che a poco a poco prende coscienza della propria omosessualità ed è costretto a fare i conti, in un tumulto di incontri stupefacenti, con una doppia diversità.
Max Lobe, nato in Camerun nel 1986, risiede in Svizzera da quando ha diciotto anni. Autore di racconti e romanzi, nelle sue opere tratta spesso temi di attualità come l’immigrazione, l’omosessualità e i rapporti interculturali. Con Confidences (2017) ha ottenuto il Prix Ahmadou Kourouma, mentre con La Trinità bantu (66thand2nd, 2017) si è aggiudicato il Premio Salerno Libro d’Europa 2018. Rue de Berne, numero 39 è il suo romanzo d’esordio, vincitore nel 2014 del Prix du roman des Romands.
Scritto da: Max Lobe
Titolo: Rue de Berne, numero 39
Titolo originale: 39 rue de Berne
Tradotto da: Sándor Marazza
Editore: 66thand2nd
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 179
ISBN: 9788832970616