«Quando il signor Nkamba mi ha annunciato che non gli servivo più, non ci volevo credere». Inizia così, con il suo licenziamento, la tragicomica epopea di Mwána Matatizo, venditore porta a porta presso un’azienda di cosmetici di Ginevra. Spiantato e senza un impiego, con una madre che lotta come una belva contro il cancro che la consuma, Mwána vive in una Svizzera dove la disoccupazione è in calo perpetuo, mentre lui, originario del «Bantuland», non riesce a trovare «nemmeno un lavoretto da cani». Un modo per sbarcare il lunario però ci sarebbe: Ruedi, il giovane bianco con cui è sposato, figlio unico della venerabilissima famiglia Baumgartner, dovrebbe solo mettere da parte l’orgoglio e accettare i soldi dei genitori, così da portare a casa un po’ di «gombo bello liscio». Intanto, sullo sfondo, si accende la campagna elettorale, con l’Unione democratica delle pecore nere che propone una politica discriminatoria e razzista, proprio quando Mwána riesce a trovare uno stage presso una Ong che si occupa di lotta alla xenofobia. Seguendo le sventure di un simpatico antieroe, Max Lobe dà vita a un romanzo surreale e ironico, sulle diversità e la tolleranza, un racconto che mostra una Svizzera inedita e impietosa, dove per sopravvivere non resta che appellarsi all’antica Trinità bantu.
Max Lobe, nato in Camerun nel 1986, oggi risiede in Svizzera. Scrittore di racconti e romanzi, nelle sue opere tratta spesso temi socio-culturali come l’immigrazione, l’omosessualità e i rapporti interculturali. Dopo La Trinità bantu, finalista al Prix des cinq continents de la Francophonie nel 2015, 66thand2nd pubblicherà 39 rue de Berne, vincitore del Prix du roman des Romands 2014. Nel 2017, con Confidences, Lobe si è aggiudicato il Prix Ahmadou Kourouma.
Max Lobe, La Trinità bantu [La trinité bantoue], trad. it. di Sándor Marazza, 66th and 2nd 2017, pp. 176, ISBN: 9788832970029
Pingback: [Rue de Berne, numero 39][Max Lobe] | Queerographies