La «casa a Brooklyn Heights» è una villa di mattoni gialli in Willow Street: ventotto stanze dal soffitto alto, ben proporzionate, e ventotto caminetti di marmo. Truman Capote si trasferisce lì verso la fine degli anni Cinquanta, ospite di un amico. E si innamora subito del quartiere: «davvero poco attraente», per i più, ma ai suoi occhi «oltremodo interessante», con il suo intrico di viuzze, i suoi angoli appartati, il viavai di intellettuali, artisti, zingari, delinquenti. «Serenamente austera, elegante e un po’ antiquata», come le sue abitazioni, Brooklyn emerge da queste pagine già carica dell’autenticità e del fascino che l’avrebbero fatta presto diventare. con la sua vista mozzafiato su Manhattan e sulla baia, una delle mete più glamour di tutta New York.
Truman Capote è una delle voci più originali della letteratura americana del Novecento. Nasce a New Orleans nel 1924. A diciotto anni inizia a lavorare come fattorino presso la rivista «The New Yorker», suo primo – e ultimo – lavoro regolare. Muore a Los Angeles nel 1984. Ha scritto racconti, romanzi, reportage, memoir, articoli.
Autore: Truman Capote
Titolo: Una casa a Brooklyn Heights
Traduttrice: Paola Francioli
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 60
ISBN: 9788811812463
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