Il 1° giugno 1768 Winckelmann giunge a Trieste in incognito; ha interrotto un viaggio nel Nord Europa per rientrare al più presto a Roma. La sosta nel porto absburgico gli sarà fatale. Nell’albergo dove alloggia, l’8 giugno, viene brutalmente aggredito e ucciso da Francesco Arcangeli, un cuoco disoccupato dai trascorsi poco chiari, con cui era entrato in confidenza. Gli Atti del processo criminale, pubblicati nel 1964, restituiscono il singolare profilo di un Winckelmann privato attraverso le voci del suo assassino e dei tanti testimoni chiamati a deporre. Le circostanze di questa morte inaudita, mai del tutto chiarite, non hanno cessato di suscitare i più diversi interrogativi. A duecentocinquant’anni da quell’evento, il volume riapre il ‘caso’ e lo indaga nei suoi effetti immediati sulla città, ricostruisce comportamenti e atteggiamenti dell’uomo privato, illuminando retrospettivamente tutta la sua parabola biografica e intellettuale, per concentrarsi infine sulla notevolissima ricezione letteraria del ‘mito Winckelmann’ fino alla contemporaneità.
Maria Carolina Foi, germanista, ha studiato giurisprudenza alla Università degli Studi di Padova e si è laureata in Lingua e letteratura tedesca alla Università degli Studi di Trieste con il Prof. Claudio Magris. Borsista del DAAD (Servizio tedesco di interscambio accademico), del Ministero della cultura austriaco, della Alexander von Humboldt-Stiftung, External Senior Fellow del FRIAS (Freiburg Institute for Advanced Studies), ha trascorso periodi di ricerca a Halle, Monaco di Baviera, Vienna e Friburgo in Brisgovia. I suoi principali interessi di ricerca riguardano le connotazioni giuridico-politiche della letteratura tedesca classica e romantica (Savigny, Jacob Grimm, Heine; Kant, Schiller, Kleist). Si occupa inoltre di temi legati alla tradizione letteraria centroeuropea e alle metamorfosi della identità absburgica nel primo Novecento. All’attenzione, anche teorica e metodologica, alla dimensione storico-culturale della letteratura si affianca l’impegno filologico (edizioni italiane di Heine e di Schiller). L’interesse per la tradizione dell’ebraismo tedesco, a cominciare da Heine, e per le genealogie dei diritti umani determina un ulteriore centro di gravitazione della ricerca nel Novecento: la riflessione di Hannah Arendt fra politica, diritti e letteratura.
Scritto da: Maria Carolina Foi e Paolo Panizzo
Titolo: Trieste 1768: Winckelmann privato
Editore: EUT Edizioni Università di Trieste
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 325
ISBN: 9788855111171