Quando si pensa a Parigi, si pensa sempre alla Rive Gauche e alla bohème di Montparnasse. Tra il 1919 e il 1939, però, il centro artistico, letterario e mondano della Ville Lumière era la dimenticata Rive Droite: lì c’erano il Palais Royal e il Louvre, l’Opéra e la Bibliothèque Nationale, i grandi boulevard con i loro lussuosi caffè, gli Champs-Élysées con i ritrovi, i teatri e i cinematografi, il Faubourg Saint-Honoré, i grandi alberghi e i negozi alla moda, i quartieri dell’alta borghesia dove si svolgeva la vita mondana, le periferie e Montmartre. Lì vivevano “révolté” come André Breton e Céline, esuli e diseredati come Marina Cvetaeva e Henry Miller, ma anche altoborghesi come Proust e Gide, viveur come Francis Scott Fitzgerald e Jean Cocteau. Su una cosa sola tutti gli artisti, poveri o ricchi, erano d’accordo: si poteva vivere soltanto a Parigi.
Giuseppe Scaraffia è nato a Torino e vive a Roma. Collabora con Il Sole 24 Ore e Il Venerdì di Repubblica. Nel 2008 ha vinto il premio speciale Grinzane – Beppe Fenoglio per il libro Cortigiane (2008). Tra i suoi libri più recenti, Femme fatale (2009), Le signore della notte (2011), I piaceri dei grandi (2012). Nel 2013 ha pubblicato per Bompiani Il romanzo della Costa Azzurra.
Autore: Giuseppe Scaraffia
Titolo: L’altra metà di Parigi. La rive droite
Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 416
ISBN: 9788830101951
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