Berlino, anni Venti. La città, come la Germania intera, seppur uscita sconfitta dalla Prima guerra mondiale, si trasforma in metropoli e accoglie in sé le diversità più disparate. Tra queste, la scena alternativa ha finalmente l’occasione di trovare i suoi spazi urbani, interni ed esterni. Attraverso un processo di sedimentazione topografica – azione costantemente monitorata dalle autorità in virtù dell’articolo di legge 175 che vietava i rapporti uomo-uomo – l’omosessualità berlinese del tempo, guidata dall’azione pionieristica del sessuologo Magnus Hirschfeld, attraversa la città e determina la propria personale topografia tra il Tiergarten e il quartiere di Schöneberg. Tra tolleranza apparente e reale, l’auto-affermazione della comunità queer sembra realizzarsi in una convivenza possibile all’interno di quel laboratorio culturale, sociale, urbano, economico e politico che fu la Repubblica di Weimar, e in particolare Berlino.
Giulia Iannucci ha studiato Letteratura tedesca presso Sapienza – Università di Roma, dove ha conseguito il Dottorato nel 2017, e Metodologie Critiche al King’s College, Londra. Attualmente è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Macerata e cultrice della materia presso Sapienza – Università di Roma.
Autrice: Giulia Iannucci
Titolo: La scena alternativa nella Repubblica di Weimar. Una topografia berlinese
Editore: Artemide
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 303
ISBN: 9788875753382
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