Stefano Manferlotti ci accompagna nel luogo più caro a Virginia Woolf: la sua biblioteca. Che cosa leggeva la grande scrittrice? Quali autori prediligeva, quali erano le impressioni che ricavava dalle sue sconfinate letture? Ne viene fuori il ritratto, animato e ricco di suggestioni, di una delle più insigni figure della letteratura europea del Novecento.
Stefano Manferlotti, ordinario di Letteratura Inglese e docente di Letteratura Comparata, è autore di saggi e volumi dedicati principalmente alla letteratura inglese del Novecento. Fra le sue pubblicazioni: George Orwell (Firenze, La Nuova Italia, 1979), Antiutopia. Huxley, Orwell, Burgess (Palermo, Sellerio, 1984), Introduzione alla lettura di Aldous Huxley (Milano, Mursia, 1987), Dopo l’Impero. Romanzo ed etnia in Gran Bretagna (Napoli, Liguori, 1995; il volume esamina le opere di Salman Rushdie, Hanif Kureishi, Kazuo Ishiguro e Timothy Mo), James Joyce (Catanzaro, Rubbettino, 1997), Amleto in parodia (Roma, Bulzoni, 2005), Shakespeare (Roma, Salerno Editrice, 2010). Ha tradotto opere di C. Dickens, G.K. Chesterton, A. Huxley, G. Orwell, H. Melville, J. London, R. Cohen, J. Domini. A questo particolare campo di studi ha dedicato il volume Tradurre dall’inglese. Avviamento alla traduzione letteraria (Napoli, Liguori, 1996), più volte ristampato. Ha scritto, in collaborazione con Mary Rogers, una Grammatica della lingua inglese (Napoli, Liguori, 1999). Dirige la collana di studi inglesi Il Leone e l’Unicorno e la collana di letteratura comparata L’armonia del mondo, entrambe edite da Liguori. È critico letterario del Venerdì di Repubblica. Ė Honorary Member del British Council.
Scritto da: Stefano Manferlotti
Titolo: La biblioteca di Virginia Woolf
Edito da: Langella edizioni
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 16
ISBN: 9788894512090