Borgo Alamo, 1997. Durante una battuta di pesca lungo il torrente, Pietro – un adolescente dal carattere schivo – scopre inavvertitamente che il figlio del sindaco del paese, Tommaso Pastore, detto il Bue – sta avendo rapporti omosessuali con un ragazzo di Alamo. Il Bue, temendo che la storia trapeli, affoga il ragazzo e decide di comprare il silenzio del suo amante. Il sindaco, per salvare il figlio, decide di risolvere la situazione nell’unico modo possibile: trovare un capro espiatorio. Contatta Landi – il padre alcolizzato di un ragazzino rimasto menomato in seguito a un incidente – offrendogli un compenso affinché incolpi il proprio figlio per la morte di Pietro. Ma qualcosa va storto e il Bue deve scontare la sua pena in carcere. Solo molti anni dopo, nel 2017, uscito di galera, il Bue proverà a trovare un’occasione di riscatto quando incontrerà Chiara, la figlia di un’altra “marginale” di Borgo Alamo con una difficile situazione familiare alle spalle. Nel legame, improbabile e traballante, che si crea tra i due, si intravede l’unica possibilità di redenzione dei personaggi del romanzo, che scopriranno quanto certi debiti siano costosi da saldare.
«Ha pagato, o almeno sente di averlo fatto. Forse, almeno in parte. È stato dentro per vent’anni, dannazione! Non può riportare in vita il ragazzo ma… una vita per una vita, non si dice così?»
Marco Avonto è nato a Torino nel 1975. Vive a Milano, dove lavora nel settore finanziario e dove ha frequentato vari corsi di scrittura creativa. Per alcuni anni ha collaborato al blog “Penne Libere” (pennelibere.blogspot.it) assieme ad alcuni colleghi di penna. Appassionato americanista, tra gli autori a cui si ispira cita Philip Roth, William Faulkner, Raymond Carver, John Cheever, Joyce Carol Oates, Donald Ray Pollock, Jay McInerney e Bret Easton Ellis. Gli Irredenti è il suo primo romanzo.
Scritto da: Marco Avonto
Titolo: Gli irredenti. Una cruda vicenda di periferia
Edito da: Morellini
Anno: 2022
Pagine: 272
ISBN: 9788862989145