Inclassificabile, indomita, tragica, ha finito per inghiottirne l’opera. Erede di una ricchissima famiglia di imprenditori navali, Nancy Cunard ha tenuto sotto scacco il secolo. Amata da Louis Aragon e Aldous Huxley, temuta da T.S. Eliot e W.H. Auden, Nancy adorava sottomettere gli intellettuali dell’epoca. Fu antifascista, anarchica, un’esteta della difesa dei diritti civili dei neri (un noto musicista jazz afroamericano fu, tra l’altro, il suo più acceso amante). A differenza di molti, la Cunard tutto amò e tutto soffrì. Con la sua casa editrice, raffinatissima, la Hours Press, pubblicò i primi lavori di Samuel Beckett. Superba, fu eternata da Man Ray in fotografie di imperiale bellezza: impose la moda “barbarica”; amava i monili africani, i bracciali, ma vestiva da maschio, all’occorrenza. Ezra Pound la stimolò a perfezionare la scrittura: Parallax (pubblicato nel 1925 dalla casa editrice di Virginia Woolf) è tra i grandi poemi del secolo, micidiale controcanto alla Terra desolata dell’amico Eliot. Cantò il turbamento, la gioia, la solitudine. “Sfrenata sono stata, e sciocca, e impavida, / e ho amato a piene mani”, scrive. Ci vuole coraggio.
Esagitata protagonista del primo Novecento, Nancy Cunard (1896-1965) fu anarchica, antifascista, editrice, pasionaria. Non si lasciò trattare da musa; la sua opera fu apprezzata, tra gli altri, da Ezra Pound, James Joyce ed Ernest Hemingway. Con la fine della Seconda guerra mondiale, il suo mondo – culturale e sociale – finì. Nancy Cunard iniziò quindi una vita di vasti vagabondaggi ed eccessi: spesso reclusa in ospedali psichiatrici, finì per dimenticarsi di sé. La trovarono dispersa, a Parigi, nel marzo del 1965: pesava venticinque chili, pura creatura di carta, residuo di un’altra era. Morì pochi giorni dopo.
Titolo: Parallax
Scritto da: Nancy Cunard
Titolo originale: Parallax
Tradotto da: Annalisa Crea
Edito da: De Piante Editore
Anno: 2023
Pagine: 170
ISBN: 9791280362469