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[Tutto inizia e finisce al Kentucky Club][Benjamin Alire Sáenz]

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L’affresco di una realtà al confine tra il Messico e gli Stati Uniti, tra El Paso e Ciudad Juárez, tra la vita e la morte. Una frontiera geografica che separa le persone e unisce i destini, tra amore e sensualità, disperazione e redenzione. «Sáenz scrive in una prosa di grande tenerezza, che tiene alta l’attenzione. In ogni sua parola si scopre una piccola sorpresa, un’ironia sottile, le sfumature di un’immaginazione poetica» (Booklist).  Un bar di altri tempi, a pochi isolati dal ponte che unisce due città e due nazioni estremamente diverse, è al centro di sette storie collegate fra loro. Storie di confine, che a volte è un muro invalicabile, altre una via di fuga. Due città che si guardano in faccia: negli Stati Uniti c’è El Paso, in Messico Ciudad Juárez. Considerata la più violenta area del mondo al di fuori delle zone di guerra, Juárez è stata raccontata da Roberto Bolaño ne I detective selvaggi e in 2666, con il nome di Santa Teresa. È protagonista, assieme alla città gemella, della serie televisiva The Bridge. Ma soprattutto è il teatro sconvolgente e drammatico di crimini efferati: una sterminata serie di omicidi di donne, oltre 4.000 dal 1993, una imponente guerra fra i cartelli della droga che ha causato migliaia di vittime. El Paso invece, nonostante il nome spagnolo e i pochi chilometri di distanza oltre il fiume Rio Grande, è l’America, è il Nord: un miraggio, uno specchio distorcente, un luna park. Sospesi tra questi due mondi che in realtà sono un oggetto solo, un esempio paradossale e perfetto dei conflitti che attraversano le società contemporanee, si muovono i protagonisti di Sáenz: uomini e donne, giovani e anziani, che cercano di vivere e di sopravvivere. Attraversando il dolore e il rimorso, la mancanza e il desiderio. Lottando per trovare e mantenere l’amore, quello dei propri cari, di genitori che li hanno salvati o distrutti, degli amici con cui hanno trascorso il tempo, dei compagni e delle compagne di una notte. Tra loro c’è sempre una barriera, come tra le due città, che può essere reale o immaginaria, sancita dal sesso o dalla ricchezza, una linea che divide la luce dall’oscurità, l’abisso che separa il sano dal tossico. Ma al Kentucky Club, magari solo per una notte, queste divisioni sembrano affievolirsi. Inglesi e spagnoli, gringos e messicani, omosessuali ed etero, poveri e ricchi, anche loro si guardano in faccia, si raccontano una storia e finiscono di bere un altro bicchiere. Poi, se ce l’hanno, tornano a casa, attraversano di nuovo quel ponte, forse per non incontrarsi mai più.

Benjamin Alire Sáenz è nato nel 1954 a Old Picacho, in New Mexico. Presidente del dipartimento di Scrittura creativa alla University of Texas di El Paso, dove vive, è artista e poeta, narratore e autore di libri per bambini, premiato con la Wallace Stegner e con la Lannan Poetry Fellowship per le sue opere di poesia, e finalista al Los Angeles Times Book Prize.

Benjamin Alire Sáenz, Tutto inizia e finisce al Kentucky Club [Everything Begins & Ends at the Kentucky Club], trad. di Luca Briasco, Sellerio 2014, pp. 252 pagine, ISBN: 9788838931703

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Questa voce è stata pubblicata il giugno 4, 2014 da in antolog(a)y con tag , , , , , , , , .
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