Opera fondamentale nel percorso artistico di Annibale Ruccello, Le cinque rose di Jennifer segna l’inizio di una drammaturgia autonoma, fortemente marcata per tematiche e linguaggio, che porterà a Ferdinando, il capolavoro del 1984. Andata per la prima volta in scena nel 1980 con lo stesso Ruccello nei panni del ‘travestito’ Jennifer, nella pièce domina un senso estremo di claustrofobia. La storia si consuma in un’asfittica abitazione, mentre nel quartiere impazza un pericoloso serial killer. I telefoni non funzionano, le chiamate giungono in maniera casuale: i personaggi vorrebbero interloquire, ma sono in balia delle interferenze, la comunicazione è negata. Siamo di fronte a un’umanità ai margini, che vive una realtà trasognata dove la solitudine è la dimensione dell’intera esistenza. E Jennifer, che decide alla fine di togliersi la vita, diventa l’emblema dell’umana condizione nell’alienante società contemporanea.
Annibale Ruccello (Castellammare di Stabia, 1956 – Roma, 1986), drammaturgo, regista, attore. Dopo essersi laureato in filosofia con una tesi di antropologia culturale sulla Cantata dei pastori, fonda la cooperativa teatrale «Il carro». Inizia a scrivere drammi nel 1980. Il suo primo lavoro autonomo è Le cinque rose di Jennifer, opera che ha come protagonista un travestito inquieto e malinconico che abita in un monolocale a Napoli. Ferdinando scritto nel 1985 e opera della sua consacrazione di autore teatrale si sarebbe aggiudicato due premi IDI (Istituto Dramma Italiano), come miglior testo e come migliore messinscena. Muore tragicamente a trent’anni in un incidente d’auto.
Titolo: Teatro. III. Le cinque rose di Jennifer
Scritto da: Annibale Ruccello
A cura di: Vincenzo Caputo
Edito da: Edizioni di Storia e Letteratura
Anno: 2023
Pagine: 160
ISBN: 9788893594080