Lirico, sensuale, mistico, tenero, luminoso, doloroso: nell’opera di Emily Dickinson l’amore è coniugato in molte forme diverse, tutte intense, laceranti. Questo è forse ancora più visibile nell’epistolario, dove spesso prosa e poesia sembrano fuse insieme, l’una nell’altra. Lettere d’amore rilegge i momenti cruciali della vita dell’autrice attraverso la lente del sentimento amoroso, dalle prime lettere alle amiche del cuore all’amore tardivo con il giudice Lord, passando per gli scherzosi biglietti augurali di San Valentino. Vengono in luce soprattutto il rapporto, che durerà tutta la vita, con l’amica e poi cognata Susan Gilbert; la morte dei genitori; le tre lettere al «Master», il cui destinatario, se mai è esistito, rimane ancora ignoto; il rapporto «letterario» più che ventennale con Thomas Higginson. La curatela di Giuseppe Ierolli ci consegna un’antologia inedita che rivela come l’amore sia centrale nella poetica di ED, e come la potenza travolgente dell’amore rifletta quella altrettanto meravigliosa della poesia. Un amore che per Emily non fu mai davvero consumato, e in quanto inappagato si fece spirituale, alimentando costantemente i suoi versi; un amore comunque ancora terreno, pervasivo di ogni aspetto della vita, amore come esperienza universale di tutti gli uomini. L’epistolario, con la sua identità espressiva rispetto alla poesia, la scrittura concisa ed ellittica, il tono appassionato e accorato, assume così un’importanza che va molto al di là del mero elemento biografico, diventando parte integrante del corpus dickinsoniano: un tassello fondamentale per comprendere il mistero che ancora in parte circonda la figura di una donna eccezionalmente moderna e di un’autrice che è già un grande classico della letteratura mondiale.
Emily Dickinson Emily Dickinson nacque ad Amherst, nel Massachusetts, il 10 dicembre 1830, dove morì, nella stessa casa in cui era nata, il 15 maggio 1886, e dove visse quasi tutta la vita, con solo pochi e brevi viaggi che non si spinsero mai oltre la costa orientale degli Stati Uniti. Non è noto quando cominciò a scrivere i versi che, a partire dal 1858, raccolse in alcuni fascicoli manoscritti, rilegati artigianalmente da lei stessa e rinvenuti dopo la sua morte dalla sorella Lavinia, insieme a centinaia di altre poesie sparse in fogli volanti, frammenti di buste e ritagli di carta. Negli ultimi anni di vita non si mosse mai da Amherst, e infine si recluse volontariamente in casa, senza mai però perdere i contatti epistolari con amici e conoscenti. Delle 1797 poesie comprese nell’ultima edizione critica (Franklin 1998), solo undici furono pubblicate, su giornali locali, durante la sua vita. Nel 1890 fu pubblicata la prima antologia di poesie, mentre è del 1894 la prima edizione di una raccolta di lettere. Seguirono diverse edizioni per tutta la prima metà del Novecento, e nel 1955 fu pubblicata la prima edizione critica delle poesie, a cura di Thomas H. Johnson, che insieme a Theodora Ward curò anche, nel 1958, la prima edizione critica dell’epistolario (1049 lettere).
Emily Dickinson, Lettere d’amore, Il Saggiatore 2014, pp. 176, ISBN: 9788842820260