Sullo sfondo della Versilia degli anni Sessanta Lapo prende consapevolezza della propria omosessualità, che incrina il rapporto con il padre, la persona che ammira di più. Il sentimento di disprezzo dell’uomo omofobo e l’amore per il figlio si alternano senza mai prevalere l’uno sull’altro, generando una relazione incostante e logorante. Dalle dinamiche familiari che coinvolgono Lapo, suo padre, la sorella e il cugino si snodano situazioni che sono un concentrato di ambiguità, in cui è impossibile individuare i confini che definiscono i legami e una verità che non sia solo quella che i personaggi si raccontano. Il realismo con cui sono narrate le vicende rende Quaggiù a Rest Point lo specchio della vita, che non si può afferrare, comprendere e racchiudere in un elenco di definizioni.
Giovanni Angelini (Viareggio, 1951) figlio del noto grecista Alceste Angelini, dopo la separazione dei genitori va a vivere con la nonna materna. A diciannove anni diventa giornalista pubblicista e scrive per Qui Giovani, Tempo illustrato, Il Milanese, Il Galileo, I Quaderni della Brianza. Abbandonato il giornalismo, lavora come agente unico aeroportuale a Linate. Dopo dieci anni dà le dimissioni e si rimette a scrivere, stavolta libri. Dopo l’adolescenza viareggina ha avuto solo quattro amori, uno die quali è durato per più di quarant’anni.
Scritto da: Giovanni Angelini
Titolo: Quaggiù a Rest Point
Edito da: Milena Edizioni
Anno: 2022
Pagine: 256
ISBN: 9788885459854