Quante vite può contenere l’esistenza di una sola persona? Tre generazioni di donne in una famiglia di immigrati tentano di riconciliare la casa che hanno lasciato alle spalle e la vita che stanno costruendo nella nuova patria, gli Stati Uniti. Quando Hero de Vera, rinnegata dai genitori, arriva negli Stati Uniti sull’onda degli sconvolgimenti politici delle Filippine, suo zio Pol le offre la possibilità di un nuovo inizio in California. Pol non deve fare domande sul suo passato, come pure la moglie Paz, che conosce a sufficienza il potere e i misteri della famiglia De Vera. Soltanto Roni, la figlia, osa domandare perché le mani di Hero siano sempre doloranti. Castillo ci racconta la storia violenta delle Filippine negli anni Ottanta e Novanta e le vicende delle comunità di immigrati spuntate come funghi nei sobborghi delle città statunitensi. Un romanzo d’esordio esuberante, tenero, muscolare, in cui s’intrecciano molte anime: la saga famigliare, la ricerca delle origini, la storia romantica, le vicende di due nazioni e degli uomini e delle donne che vivono nel mezzo, cercando di lasciarne una per aggrapparsi a un’altra, e in qualche caso scegliendo di tornare indietro.
«Una saga familiare dei primi anni Novanta, tre generazioni di donne, una storia d’amore e una domanda: come ci si può sentire di nuovo a casa?» – Alessandra Muglia, La Lettura
Elaine Castillo è nata nella San Francisco Bay Area e si è laureata presso l’University of California, Berkeley. Ora vive a Londra. L’America non è casa è il suo primo romanzo.
Elaine Castillo, L’America è a casa [America Is Not the Heart], trad. it. di Elisa Ponassi e Isabella Zani, Solferino 2019, pp. 457, ISBN: 9788828201281