Con il suo primo libro, Farla finita con Eddy Bellegueule, Édouard Louis ha fatto scalpore parlando di sé: un giovane omosessuale avido di conoscenza in un mondo che condanna qualsiasi forma di diversità e non comprende l’utilità della cultura. In questo bruciante pamphlet che coniuga il tono letterario della sua scrittura con la vampa dell’intervento, l’autore torna a casa, cerca di riavvicinarsi al padre, comprende quanto la sua rabbia sia annidata in un’ignoranza indotta dalla realtà in cui è cresciuto, dalle politiche sociali francesi, e condanna con parole roventi chi ha negato a quest’uomo la possibilità di diventare altro. Chi ha ucciso mio padre è un atto d’amore e di denuncia che travalica i confini geografici e sociali.
È normale vergognarsi di amare?
«Édouard Louis trabocca di talento. Un libro che è un atto d’accusa e insieme di perdono: proprio come la letteratura»– L’Express
Édouard Louis ha curato il volume Pierre Bourdieu: l’insoumission en héritage (PUF, 2013) ed è ideatore e direttore della collana “Des Mots” della Presses Universitaires de France. Il suo primo romanzo, Il caso Eddy Bellegueule, è diventato subito un caso in Francia, dove ha venduto oltre 300.000 copie ed è in corso di pubblicazione in dodici paesi.
Édouard Louis, Chi ha ucciso mio padre [Qui a tué mon père], trad. it. di Annalisa Romani, Bompiani 2019, pp. 96, ISBN: 9788845298981
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