Darius Kellner ha sedici anni, vive a Portland ed è mezzo persiano da parte di madre, ma sa più il klingon di Star Trek che il farsi, e conosce meglio le usanze degli Hobbit che quelle persiane. Ora, il suo primo viaggio in Iran sta per rivoluzionargli la vita. Darius non è esattamente quello che si dice un ragazzo popolare a scuola: farsi accettare per quello che è non è mai stato semplice ed è convinto che in Iran sarà lo stesso. Ma quando abbraccia per la prima volta la nonna e incontra Sohrab, il ragazzo della porta accanto, tutto cambia. I due cominciano a trascorrere insieme le giornate giocando a calcio, mangiando faludeh e parlando per ore su un tetto, il loro posto segreto con vista sulla città di Yazd. Sohrab e la sua famiglia persiana lo chiamano Dariush, e lui non si è mai sentito se stesso come in quel momento: per la prima volta nella vita sente che forse, forse, le cose dopotutto potrebbero davvero andare bene per lui…
Adib Khorram vive a Kansas City, in Missouri. Quando non scrive (o non lavora come graphic designer), cerca di battere il suo record e fare 100 mt a stile libero in meno di un minuto o di imparare a fare un lutz pattinando sul ghiaccio, oppure sorseggia una tazza di tè Oolong. Darius ha vinto nel 2019 il premio William C. Morris come miglior debutto ed è stato selezionato da “Publishers Weekly”, “TIME Magazine” e “Wall Street Journal” tra i migliori libri dell’anno.
Scritto da: Adib Khorram
Titolo: Darius, va tutto bene (forse)
Titolo originale: Darius the Great Is Not Okay
Tradotto da: Paolo Maria Bonora
Edito da: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 352
ISBN: 9788817159258