Uscite postume nel 1918, le liriche di Gerard Manley Hopkins sono tra le composizioni più originali e audaci della letteratura in lingua inglese: un corpus di poco più di settanta composizioni finite, la cui ricezione fu inizialmente lenta e controversa, per conoscere un crescente entusiasmo dopo le esperienze di poeti come Pound ed Eliot. La voce di Hopkins, tuttavia, non è interamente assimilabile a quella dei modernisti e la sua esperienza di poeta-gesuita rappresenta un prezioso unicum nella storia letteraria: per l’invenzione di quello sprung rhythm che ne rimane la caratteristica più evidente; per le acrobazie sintattiche e la varietà dei registri toccati; infine per l’esuberante creatività linguistica paragonabile solo a quella di Shakespeare.
Gerard Manley Hopkins (Stratford, Inghilterra, 1844 – Dublino 1889). Nel 1866, durante gli studi a Oxford, si convertì al cattolicesimo, entrò nel 1868 nell’ordine dei gesuiti e fu ordinato sacerdote nel 1877. Eclettico e versatile, fu impiegato in varie città inglesi come prete di parrocchia, predicatore e insegnante nei collegi dell’ordine, e scrisse poesie che mai volle pubblicare. Dal 1884 insegnò letteratura greca e latina allo University College di Dublino.
Titolo: Il naufragio del Deutschland e altre poesie
Scritto da: Gerard Manley Hopkins
Titolo originale: The Wreck of the Deutschland
Tradotto da: Franco Marucci
Edito da: Mondadori
Anno: 2023
Pagine: 416
ISBN: 9788804749981