In passato il termine «normale» era raramente associato al comportamento umano, piuttosto veniva usato in matematica: «normali» erano gli angoli retti e i triangoli, non le persone. Ma a partire dagli anni trenta dell’Ottocento, la «scienza» della normalità prese il sopravvento in Europa: iniziarono a proliferare i test del quoziente intellettivo, questionari sul sesso, censimenti delle allucinazioni e persino mappe della «tipica» bellezza femminile. La definizione della normalità e, di converso, dell’anormale e del deviante inizia a essere messa in discussione negli anni sessanta del Novecento, eppure ai giorni nostri non ci siamo ancora liberati dal desiderio, più o meno conscio, di adeguatezza o uniformità. Sarah Chaney passa in rassegna la normalità come concetto storicamente costruito: dall’«uomo medio» di Quetelet ai circhi dei freaks, dalla normatività sociale legata alle emozioni fino alle taglie dei vestiti, riservando una particolare attenzione alla sanità come strumento di controllo e alle impalcature pseudoscientifiche su cui fino a poco tempo fa si basava la medicina occidentale. L’autrice mostra come ogni incarnazione del normale condivida certe caratteristiche sociali, valori morali e di classe, oltreché striscianti pregiudizi razziali. Questo sorprendente saggio spiega come il normale abbia plasmato non solo la nostra società ma anche ognuno di noi individualmente, svelando i meccanismi che a volte ci portano, senza volerlo, a forzare interpretazioni e a riprodurre giudizi normativi.
«Il centro della storia di questo avvincente libro è che, invece di ruminare all'infinito sull'angosciosa (e insolubile) domanda “Sono normale?”, dovremmo chiederci se la normalità esiste e perché mai alla fine dovremmo curarcene». Mail on Sunday
Sarah Chaney è ricercatrice al Queen Mary Centre di Londra. Si è occupata di storia delle emozioni, storia della psichiatria e dei sistemi sanitari. Collabora per «The Conversation» e «The Lancet». È autrice di Psyche on the Skin. A History of Self-Harm sul tema dell’autolesionismo. Sono normale? è il suo primo libro tradotto in italiano.
Titolo: Sono normale? Due secoli di ricerca ossessiva della «norma»
Scritto da: Sarah Chaney
Titolo originale: Am I Normal?: The 200-Year Search for Normal People
Tradotto da: Bianca Bertola
Edito da: Bollati Boringhieri
Anno: 2023
Pagine: 274
ISBN: 9788833941837
Questo concetto di “normale” ha rotto il… Meglio che mi censuro.
Dove c’è un “normale” e un “anormale” nell’essere umano, vuol dire che si vuole controllo. “Normale” e “sano”. Che cosa vuol dire, poi! E il tragico è proprio che uno mette in pratica certi concetti (interiorizzati?) anche senza rendersene conto.
Parlavo proprio ieri con un conoscente e in una conversazione assolutamente ordinaria gli chiedevo come stavano le sue bambine; “tanto da fare, avrai, con tre!”
E lui: “anche perché sai, non è facile, la prima è sana. Le gemelle hanno l’apparecchio perché non sentono bene”.
Io prima gli ho fatto un sorriso e poi gli ho detto “parti male, amico! Se inizi a trattarle come ‘non sane’ le metti in difficoltà già da subito”.
Loro non ci sentono e hanno bisogno di un impianto cocleare. Io ho il virus HIV in corpo ma è sotto stretto controllo. Però mi faccio gli esami del sangue molto più spesso in confronto all’etero HIV negativo medio, qualsiasi problema lo prendo in tempo, mi curo se serve, e sono più sano di tanti altri.
Accettare e gestire i limiti e le cosiddette “diversità” senza però ingabbiare il prossimo.
Vorrà dire che quelle ragazzine avranno bisogno di avere accorgimenti in più nella propria interazione col mondo, sicuramente. Ma non è giudicandole “non sane” o “non normali” che si risolve il problema.