Titolo: Il cantiere letterario
Scritto da: Monique Wittig
Titolo originale: Le Chantier littéraire
Traduzione e curatela di: Eva Feole e Sara Garbagnoli
Edito da: Asterisco
Anno: 2025
Pagine: 176
ISBN: 9791280227195
Pubblicato postumo in francese nel 2010, Il cantiere letterario di Monique Wittig è un’opera imprescindibile per coloro che desiderano conoscere la teoria letteraria di Wittig e cogliere l’importanza che la letteratura riveste nel suo percorso intellettuale e politico.
Wittig vi presenta e spiega la sua analisi materialista del linguaggio e analizza il modo di lavorare degli scrittori e delle scrittrici minoritarie, appartenenti cioè ai gruppi inferiorizzati dall’ordine sociale in vigore. Si tratta di un lavoro di “corpo a corpo” con il linguaggio per forzarlo a fargli dire qualcosa per il quale non è fabbricato: l’al di là della categoria di sesso.
Attraverso un’azione sulle forme, sulle categorie e sul canone letterario, l’opera letteraria può funzionare come un cavallo di Troia in grado di diseterosessualizzare il mondo e di far esistere, almeno nel campo letterario, una nuova definizione di umano. Complementare al più celebre testo wittighiano, Il pensiero straight, Il cantiere letterario rivela l’intima coerenza tra il progetto letterario di Wittig e quello filosofico e politico.
Scrittrice, militante e teorica lesbica materialista, Monique Wittig (1935-2003) ha rivoluzionato il modo di pensare le categorie di sesso e di eterosessualità. Nell’ultimo decennio, l’interesse nei confronti della sua opera non ha smesso di crescere. Ciò che fa di Wittig un punto di riferimento ormai imprescindibile per militanti, ricercatrici e artist* è la denaturalizzazione dei gruppi di sesso. Per Wittig uomini e donne sono gruppi sociali naturalizzati creati da rapporti di potere, il sesso anatomico è un marchio che cristallizza tali rapporti, l’eterosessualità è un regime politico che opprime le donne, le persone non eterosessuali e le persone razzializzate e per questa ragione deve essere distrutto. Wittig ha contribuito all’emergere del movimento di liberazione delle donne in Francia e dei primi collettivi lesbici. I suoi romanzi, pièces e racconti, dall’Opoponax (1964), a Parigi-la-politica (1999) passando per Il corpo lesbico (1973) o Il viaggio senza fine (1985), hanno inventato nuovi immaginari al di là della bicategorizzazione sessuale. I suoi saggi, raccolti in Il pensiero straight (1992), hanno prodotto un’analisi fine del funzionamento dell’eterosessualità come regime politico fondato sull’appropriazione delle donne da parte degli uomini e sul mascheramento della loro oppressione attraverso l’uso delle nozioni di “differenza” e “alterità”. Enorme è l’influenza esercitata dall’opera di Wittig sul pensiero femminista e LGBTQIA+ e sui movimenti di liberazione.
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