Cleveland, primi anni Sessanta. La perfetta famiglia americana vive probabilmente solo nella retorica perché il mondo vero, quello che ci racconta Herlihy, è molto distante. Il giovane Clinton, secondogenito di una famiglia sull’orlo del dissesto emotivo, vive e nel mito di Berry-berry, il fratello maggiore bello e dannato. Quando Berry-berry lascia la casa il padre finge disinteresse pur di non ammettere il proprio fallimento, la madre nasconde a tutti la verità e Clinton si chiude in se stesso in una continua rielaborazione di ciò che lo circonda, alla ricerca di un senso che forse non esiste. Eppure, il libro è pervaso di una luce dorata, come una specie di magia che illumina le vite intrecciate di queste persone, attraversate da dolori e improvvisi slanci di generosità e amore. Un romanzo vero in cui vedersi e riconoscersi non è poi così spaventoso.
James Leo Herlihy nasce a Detroit, Michigan, il 27 febbraio 1927 e trascorre la sua giovinezza tra New York, Los Angeles e l’isola di Key West. Dopo gli studi inizia la sua carriera nel mondo del teatro recitando e scrivendo commedie. In seguito, comincia a scrivere racconti per quotidiani e riviste, prima di ottenere notorietà con tre romanzi, due dei quali trasposti in pellicole di successo: E il vento disperse la nebbia nel 1962 e Un uomo da marciapiede, vincitore di tre premi Oscar nel 1969. Protagonisti dei suoi romanzi, racconti e testi teatrali sono emarginati disillusi, reietti della società, adolescenti problematici e vagabondi. Muore il 21 ottobre 1993, a sessantasei anni nella sua casa di Los Angeles, a causa di un’overdose di pillole per dormire. Nel 2019 Centauria ha anche pubblicato La stagione della strega.
James Leo Herlihy, E il vento disperse la nebbia [All Fall Down], trad. it. di Fabio Cremonesi, Centauria 2019, pp. 268, ISBN: 9788869212772