Considerato perduto, questo straordinario ritratto di Luchino Visconti, steso da Giovanni Testori, è inaspettatamente riemerso. Era stato elaborato nei primi mesi del 1972, dopo Morte a Venezia e mentre era in corso la lavorazione di Ludwig. Di lì a poco una memorabile rottura tra i due con la decisione, dichiarata (ma evidentemente non portata a termine), di distruggere il manoscritto. Luchino costituisce un profilo, a più strati, di una delle grandi personalità della cultura del XX secolo, osservata da chi si era trovato in più occasioni a collaborare con lui (dalla sceneggiatura di Rocco e i suoi fratelli alle messinscene di L’Arialda e La Monaca di Monza). Testori fa venire a galla tratti caratteriali, esigenze espressive, modi di vivere e di amare di Visconti, nel tentativo di centrarne quella che una volta si sarebbe chiamata la “poetica”. Nella strabordante letteratura che riguarda il regista milanese questa voce si staglia per rigore di analisi e lucidità di sintesi. Il libro, che doveva uscire verosimilmente da Feltrinelli nel 1972, è accompagnato da un saggio introduttivo, una postfazione e da note di commento, stese da Giovanni Agosti, che, da un lato, aspirano a chiarire le molteplici allusioni disseminate nel testo e, dall’altro, si pongono come punti di partenza o di verifica per indagini sulle interferenze tra i due autori, Visconti e Testori, e sui loro mondi, contigui ma distanti, con affondi sulle case, le collezioni d’arte, le amicizie… Completano il volume molte immagini inconsuete.
Giovanni Testori (Novate Milanese, 1923 – Milano, 1993), critico d’arte, poeta, autore teatrale e romanziere, è stato tra le personalità intellettuali più complesse e importanti del secondo Novecento. Tra anni cinquanta e primi anni sessanta ha raccontato la periferia milanese, nel ciclo dei Segreti di Milano. Negli anni settanta, con la “Trilogia degli scarrozzanti” (L’Ambleto, Macbetto e Edipus) ha creato una personalissima lingua drammaturgica. Dopo gli oratori di argomento sacro, quali Conversazione con la morte e Interrogatorio a Maria, scrive due “Branciatrilogie” per l’attore Franco Branciaroli. I Tre lai sono la sua ultima opera, pubblicata postuma nel 1994. Feltrinelli ha pubblicato I segreti di Milano (2012), Il ponte della Ghisolfa (2013), La Gilda del Mac Mahon (2014), Il Fabbricone (2015), l’Arialda (2017), Il dio di Roserio (2018), Gli angeli dello sterminio (2019), In exitu (2020) e la nuova edizione, curata da Giovanni Agosti, de Il gran teatro montano. Saggi su Gaudenzio Ferrari (2015).
Titolo: Luchino
Scritto da: Giovanni Testori
Edito da: Feltrinelli
Anno: 2022
Pagine: 416
ISBN: 9788807493348