Titolo: Il viaggiatore insonne. Quaderni internazionali di studi su Sandro Penna
A cura di: Roberto Deidier e Raffaele Manica
Edito da: Giometti & Antonello
Anno: 2025
Pagine: 128
ISBN: 9788898820726
Senza dare a vedere, Penna è diventato un classico: destino forse prevedibile per un poeta per il cui stile l’attributo di «classico» è stato tanto usato e abusato. Vuol dire che Penna è rimasto se stesso e si è rinnovato, passando di generazione in generazione perfino in una catena di oralità.
Penna è un poeta memorizzato quasi «naturalmente», capace di spuntare quando meno te lo aspetti, talvolta perfino fuor di luogo e con fraintendimento, come è vicenda non solo sua. A fraintendimenti più profondi sta rimediando un lavoro di filologia, di studio, di commento; i fraintendimenti più superficiali fanno parte della varia fortuna dell’arte della parola e forse conviene rassegnarsi.
Il corpus relativamente contenuto delle sue opere ha probabilmente agevolato la circolazione e la lettura, ma ha spesso creato anche l’illusione di una poesia facile. Le illusioni aiutano a vivere, e non si vorrà toccarle: ma sul piano dello studio ci si accorge che le cose stanno altrimenti: e forse il lavoro intorno a penna è appena cominciato.
Si sono messe solide fondamenta che mostrano quanto resta da fare: nessi con la poesia e la cultura italiana ed europea, raccolta di testimonianze, catalogo della ricezione. L’intento del «viaggiatore insonne», che uscirà una volta l’anno, è di osservare penna e la sua poesia da più punti di vista, mostrando la varietà della sua figura.
A sezioni di studi, saggi, note, precisazioni, traduzioni, bibliografia verrà affiancata una sezione piuttosto in soggettiva, che raccoglierà testimonianze d’autore sul poeta e sulla sua opera.
Contributi:
Carla Scagliosi, «Guardo il cielo e le nuvole e le luci». Tano Festa e Sandro Penna, una storia di quadri e poesie
Silvia Quasimodo, «Con una voce fragile-molto-rotta-ma-chiara»: appunti sulle intonazioni della poesia di Penna
Sandro Penna di Jean-Claude Biette: un documentario ritrovato, a cura e con un saggio di Tommaso Mozzati
Geno Pampaloni, Poeta dei sogni proibiti. La morte di Sandro Penna a pochi giorni dal «Bagutta»
Silvio Perrella, Se penso a Penna…
Eloi Creus traduce undici poesie
Giulia Cittarelli, «Dal chiuso libro». Rassegna di studi penniani (2019-2024)
“Mah, la prima poesia la feci in un periodo in cui io non sapevo niente di letteratura… mi ricordo che ero al mare, una cosa un po’ già nota nelle antologie, io l’ho detto… ero al mare, e… siccome di notte mi svegliai… e questo poi l’ho saputo dopo, perché trovai in un angolo di un giornale delle parole scritte che erano una poesia, che è la mia forse rimasta più bella… eh… poi ricostruii il fatto: io, essendoci le zanzare, non potevo accendere la luce, ero al mare, e allora scrissi questa poesia proprio come dettata da una semi-insonnia, così…” Sandro Penna
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