Fino a qualche decennio fa, la rappresentazione della lesbica nel cinema era quasi esclusivamente stereotipata: “lei” era una criminale e/o una donna psichicamente instabile con un percorso obbligato verso la tomba o il sanatorio. Oppure transitoria, affetta da confusione senti/mentale, da cui rinsavire per tornare a una (sana e consapevole) eterosessualità. Negli ultimi anni però si sta andando verso una normalizzazione. Non tutto è cambiato, ma certo molto si è spostato, sia nel cinema sia nella televisione. La dualità maschile/femminile non è più l’unica a poter raccontare il desiderio: la macchina da presa veicola uno sguardo empatico e diventa un dispositivo che tenta di registrare la complessità di figure non più inchiodate in ruoli fissi e monolitici, bensì variamente contrastate da emozioni e sensazioni. Lo sguardo diventa un sentire all’interno di una relazionalità costitutiva che coinvolge tutte: registe, attrici, spettatrici. Non è più solo una questione di visibilità, ma di posizionamento: riconfigurare lo sguardo filmico in modo che rifletta una nuova relazione femminile con il desiderio, che non è solo desiderio dell’altra, ma è soprattutto desiderio di libertà.
Federica Fabbiani, giornalista e scrittrice, ha pubblicato Zapping di una femminista seriale per Ledizioni (2018). Nel passato si è appassionata di giornalismo on-line (Un mare di notizie, Etas 2003), di cinema lesbico (Visioni lesbiche 2013, Amazon 2017) e di tecnologia e media con vari saggi in volumi collettanei.
Autrice: Federica Fabbiani
Titolo: Sguardi che contano. Il cinema al tempo della visibilità lesbica
Editore: Iacobellieditore
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 168
ISBN: 9788862524810
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