Chiunque ritiene di sapere cos’è un’amicizia, da cosa riconoscerla e come nominare i suoi gesti, quali rapporti debba intrattenere con l’amore, la famiglia o le asimmetrie; oltre quali soglie non può spingersi, pretendere e ambire – quantomeno non in maniera ragionevole. Ma ci si potrebbe chiedere: attraverso quali avvenimenti imprevisti, per quali giochi del vero e del falso, a opera di quali torsioni del pensiero e del sentimento, soprattutto contro chi abbiamo potuto acquisire quest’evidenza? Com’è accaduto che all’amicizia spettasse una forma specifica d’esperienza con le sue norme e i suoi vissuti? Rispondere a questi interrogativi vuol dire confrontarsi con il compito di una storia del presente, pratica i cui contorni sono stati delineati da Michel Foucault. L’amicizia appare nell’immediato come qualcosa di privato e indipendente dalle relazioni di potere, si definisce anzi tramite una sospensione di tutta una serie di relazioni (gerarchiche, sessuali, di dipendenza) che non possono incrociarla, pena il suo snaturamento. Ma che l’amicizia esista, che abbia una natura – e che possa dunque venire snaturata – è qualcosa di cui bisogna rendere conto.
Lorenzo Petrachi si occupa di filosofia della storia e teorie critiche della soggettivazione con particolare attenzione alla storia delle emozioni e dei sistemi di pensiero, alla queer theory e alla ricezione del pensiero nietzschiano nella filosofia francese novecentesca. Co-fondatore del progetto Dalla Ridda presso l’Università di Bologna e membro del gruppo di ricerca History & Emotions con sede presso l’ASPI (Archivio Storico della Psicologia Italiana), è curatore e traduttore di Michel Foucault.
Titolo: Rovine dell’amicizia. Il progetto incompiuto di Michel Foucault
Scritto da: Lorenzo Petrachi
Edito da: Orthotes Editrice
Anno: 2022
Pagine: 332
ISBN: 9788893143455