Rinata, il primo dei tre volumi dei diari e appunti di Susan Sontag di cui nottetempo pubblica l’edizione italiana, coglie e rivela l’autrice – tra i maggiori pensatori e scrittori del XX secolo – mentre è pienamente immersa in una fase di “autoinvenzione”. Esordendo con la penna di una vorace e prodigiosa quattordicenne, Rinata termina con le annotazioni di una Sontag trentenne, che vive a New York e comincia a essere pubblicata. Il diario di questo periodo è l’affascinante storia di un apprendistato intellettuale, alla ricerca di identità e voce, sorretto da una volontà fortissima e dal profondo, radicato desiderio di essere circondata dalla letteratura e dalla cultura. Com’è stato scritto, il diario può essere considerato come il primo libro di Susan Sontag, “la storia di una donna che lotta con la propria consapevolezza”.
Susan Sontag (1933-2004), tra gli intellettuali americani più influenti della seconda metà del Novecento, è stata scrittrice, saggista, attivista politica. Tra le sue opere più note, ricordiamo Contro l’interpretazione (1966), Sulla fotografia (1977), L’amante del vulcano (1992), Davanti al dolore degli altri (2003).
Susan Sontag, Rinata. Diari e appunti 1947-1963 [Reborn: Journals and Notebooks 1947–1963], trad. it. di Paolo Dilonardo, a cura di David Rieff, Nottetempo 2018, pp. 358, ISBN: 9788874527298
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