Terzo volume della tetralogia parzialmente autobiografica di White, (Un giovane americano, La bella stanza è vuota e L’uomo sposato) il romanzo si apre su un paesaggio umano e personale devastato dall’AIDS, accompagnato dalla consapevolezza dell’autore di essere uno degli ultimi sopravvissuti di una straordinaria generazione che nella New York degli anni Settanta e Ottanta aveva animato la cultura e mutato per sempre la società americana, dando vita al movimento di liberazione omosessuale. Ma il grande potere della memoria è quella di poter riavvolgere il nastro del tempo, ed ecco che i corpi minati dalla malattia tornano giovani, sfrontati, affamati di vita, di sesso, di parole e di libertà. Tra loro Sean, Kevin, Dennis, Leonard (ma sono solo alcuni dei protagonisti di queste pagine), giovani provinciali che a New York avevano trovato l’opportunità di riscattarsi. Anche il narratore è stato uno di quei giovani, impegnato in una duplice battaglia: diventare un romanziere, e insieme comprendere il proprio presente e futuro di uomo gay. E allora gli sforzi frustrati, le timide incursioni nel mondo letterario, gli incontri colti e i primi successi da scrittore si mescolano con gli amori ‘impossibili’, la spasmodica ricerca di avventure erotiche, i tentativi di costruire rapporti sentimentali solidi, la smania di corpi sempre nuovi. Con il suo stile denso ma anche brillante, con la sua straordinaria vocazione alla verità, White ci offre una galleria di amici, amanti e compagni di vita, che lo porteranno a comprendere il potere dell’amicizia e dell’amore nonché il dramma della perdita e dei dolorosi addii.
«Edmund White rivela lo stesso dono che apparteneva a James Salter e Nabokov, un dono che hanno in pochissimi: poter raccontare la sensualità all’infinito» – Corriere della Sera
Edmund White è romanziere, commediografo e critico letterario statunitense. Esordisce con “Forgetting Elena” (1973) e ha immediatamente conseguito un grande successo di pubblico e critica con la tetralogia (di ispirazione autobiografica) “A Boy’s Own Story” (1982), “The Beautiful Room Is Empty” (1988), “The Farewell Symphony” (1997) e “The Married Man” (2000) in Italia tradotta con i titoli Un giovane americano, La bella stanza è vuota, La sinfonia dell’addio e L’uomo sposato. Nel 1994 vince il prestigioso National Book Critics Circle Award grazie alla sua biografia di Jean Genet, in Italia pubblicata con il titolo Ladro di stile. In Italia la sua opera è pubblicata principalmente dall’editrice Playground: nel 2007 è uscito My Lives, nel 2008 Hotel de Dream, nel 2009 Caos e nel 2010 Ragazzo di città, nel 2011 Un giovane americano con una nuova traduzione e nel 2012 Jack Holmes e il suo amico, nel 2016 Il nostro caro ragazzo.
Edmund White, La sinfonia degli addii [The Farewell Symphony], trad. it. di Martino Adani, Playground 2019, pp. 629, ISBN: 9788899452261
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