Nella silloge che il poeta propone in queste pagine affiora umidità, fin dal titolo, e a questa è intrecciata un’eco di visioni, talvolta quasi cinematografiche, che si contengono l’un l’altra e ne rilanciano di nuove. C’è desiderio, malinconia, muschio, muffa, saliva, rancore, soddisfazione, pezzi di pelle, languore. L’umidità allatta il corpo, che qui emerge prepotente e rabbioso, e quasi aspetta un morso per schizzare un rivolo di sangue e/o veleno a seconda che il liquido che nutre sia felicità o infelicità. Così pure i disegni che rimandano a vicinanza, addirittura a sovrapposizione, a mischiamento, a scambio, a contorni che sconfinano. Introduzione di Gandolfo Cascio.
Forse nella carne
ho cercato l’infanzia perdutadei cortili d’estate,
trasudati,
del condominio senza amici,delle cadute in bici,
delle gite fuori porta,
la noia dei pomeriggiche infettavano il cuore.
Fabrizio Cavallaro è nato a Catania nel 1967. Ha pubblicato alcune raccolte di versi, tra cui Latin lover, Poesie d’amore per Clark Kent, L’assedio, Sala d’aspetto, Di seconda virtù. È autore anche di testi teatrali, tra cui Salomè, e curatore dei volumi antologici: L’arcano fascino dell’amore tradito. Tributo a Dario Bellezza e Umana, troppo umana. Poesie per Marilyn Monroe, Estività.
Autore: Fabrizio Cavallaro
Titolo: In febbre e sudori
Editore: A & B
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 105
ISBN: 9788877284693
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