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[Non aver mai finito di dire][Tommaso Giartosio]

tommaso giartosio«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire». La definizione (anch’essa classica) di Italo Calvino è un invito a guardare ai grandi libri con occhi nuovi. Ma queste nuove letture non ci costringono forse a ripensare l’idea stessa di tradizione dei classici, e in generale ciò che crediamo di poter dare per assodato riguardo alla letteratura?
Questo libro si propone di utilizzare un unico tema specifico – la trattazione letteraria dell’omosessualità – come chiave per interrogare testi molto diversi tra loro e accedere a questioni molto più vaste. Questioni come la natura della tradizione, appunto: di cui si propone un diagramma non ad albero ma a caverna, esposto a pressioni e deformazioni. E poi l’autonomia dell’arte (ripensata sulla scorta di Colori proibiti di Mishima); l’umorismo (in Proust); il racconto di sé (attraverso Isherwood); l’etica della scrittura (con Dante e Auden). Non mancano capitoli avventurosi come quello dedicato ai Promessi sposi, oggetto di una lettura controcorrente centrata sul rapporto tra sessualità e identità nazionale, o interventi di critica culturale come quelle sulla fenomenologia del James Bond gay portato sugli schermi da Sam Mendes.
Sotto l’avvicendarsi delle analisi letterarie – che mirano a una rigorosa onestà intellettuale – va poi gradualmente emergendo il basso continuo di una riflessione sulla realtà italiana. Così raccontare il laboratorio dello scrittore gay e la sua mutata (diminuita?) posizione culturale diventa un’occasione per mettere in luce le contraddizioni del presente, i conflitti tra ethos dominante e minoranze, i concreti vantaggi e pericoli dell’identitarismo.

INDICE
Non aver mai finito di dire
Nella città dei mostri: Isherwood
Amore e guerra: una nota su Auden
Fare ciò che non s’ha da fare: Manzoni
Tirato in ballo: una nota su Dante
Un colore proibito: Mishima
Un’occhiata ai cattivi: una nota su James Bond
Bustrofedia: letteratura, ebraismo, omosessualità
L’arte della gaffe: una nota su Proust
Una storia letterale: Mauro Curradi
L’autenticità della finzione. Una conversazione con Gian Pietro Leonardi
Errori
Da Flaubert a Flobert: lo scrittore gay oggi
Appendice
Altre arche
Altri diluvi
Materiali

Tommaso Giartosio ha studiato letteratura italiana e comparata a Roma e a Berkeley. Ha pubblicato saggi, racconti, poesie, tra cui Doppio ritratto (Fazi 1998, Premio Bagutta Opera Prima), Perché non possiamo non dirci. Letteratura, omosessualità, mondo (Feltrinelli 2004), La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista (con Gianfranco Goretti, Donzelli 2006), L’O di Roma (Laterza 2012). È redattore di «Nuovi Argomenti» e conduttore del programma di Rai RadioTre «Fahrenheit».


Tommaso Giartosio, Non aver mai finito di dire. Classici gay, letture queer, Quodlibet 2017, pp. 256, ISBN: 9788822900845

Un commento su “[Non aver mai finito di dire][Tommaso Giartosio]

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